corrispondenza Collezione
Peruzzi
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CORRISPONDENZA
SIGNIFICATIVA
Multiplo PVC Castellani Buongiorno, Facendo tesoro delle considerazioni da Lei espresse tempo
addietro sull'oggetto in pvc di Fontana, ritenendolo sostanzialmente un mero
progetto editoriale. Cosa ne pensa dell'oggetto in pvc di Enrico Castellani? A mio avviso, salvo il fatto che nel 68 l'autore fosse in
vita, mi pare si possa giungere alla medesima conclusione riguardante il
progetto editoriale su Fontana. Tra l'altro parliamo del medesimo editore e
relativo progetto, o sbaglio? L’esempio riportato
per il contenitore del libro di Fontana è corretto se non per il fatto che il
libro ed il contenitore spacciato per multiplo postumo furono realizzati da
due editori, Sergio Tosi (Milano) e Gustavo Gili (Barcellona), alcuni
contenitori bianchi e altri rossi. Gentile
Peruzzi, sul PVC di
Castellani devo contraddirla. Il fatto che non sia stato firmato e numerato
dall'autore non gli toglie la classificazione di multiplo. E' stato
realizzato con Enrico Castellani in vita quindi certamente autorizzato.
Tant'è che è anche pubblicato sul catalogo ragionato dei multipli di
Castellani edito da Corraini. Il catalogo ragionato dei multipli è stato
anch'esso pubblicato con Castellani in vita con la supervisione di Renata
Wirz (direttrice dell'Archivio Castellani). Va da se che non ci sono dubbi
sul fatto che sia un multiplo e che ne fosse stata autorizzata la
realizzazione. La prego di pubblicare questo appunto nel seguito della sua
corrispondenza. Il
libro di Agnetti non riporta alcun accenno al fatto che sia accompagnato da
un multiplo originale di Castellani. L’aggiunta di un multiplo con proprio
portfolio separato, senza alcuna dichiarazione di Castellani o di Agnetti, è
un’iniziativa autonoma dell’editore Mauri. Il fatto che non sia firmato e/o
numerato conferma la tesi della mera operazione editoriale. Il fatto che
l’operazione e la citazione nel catalogo di Corraini sono avvenute con
Castellani ancora in vita e “quindi certamente autorizzato” e “che ne fosse
stata autorizzata la realizzazione” sono mere supposizioni non essendoci
alcun riscontro (anche il catalogo di Corraini non dà alcuna indicazione
sull’argomento registrando solamente l’esistenza di questo multiplo con
tiratura 1.000). Considerando che ce ne sono numerose copie in vendita su
eBay al prezzo anche di 3.000 Euro (e chissà quante ce ne sono in
circolazione: mancando la firma, la numerazione e qualsivoglia certificazione
i falsi non editi da Mauri abbonderanno), il collezionista che desidera
un’opera seriale originale di Castellani consideri che sul mercato per quel
prezzo ne esistono molte firmate, numerate e catalogate da Corraini. Alla
pagina consigli del sito vi è un’ampia trattazione di ciò che si
può definire opera seriale originale di un artista. Delocazione di Claudio Parmiggiani Egregio Ing. Peruzzi, la contatto perché vorrei chiederle, se non fosse troppo
disturbo, un chiarimento su di un'opera che ho acquistato recentemente a
un'asta, e che è presente anche nella sua collezione, anche se in forma
diversa come suppongo. Ho acquistato una litografia di Claudio Parmiggiani,
del 1970, che presumo (poiché non c'erano indicazioni, ma credo di avere
scoperto in internet) sia una Delocazione, del 1970 appunto. Cercando in rete
vedo che qualcuno vende una litografia della stessa serie a una cifra
sostenuta (su ebay). Nell'annuncio è riportato che quest'opera è presente
anche nel catalogo della Collezione Peruzzi, che non conoscevo. Allora mi
imbatto in rete nel sito della sua bellissima collezione, che sicuramente
verrò a visitare, e vedo che effettivamente l'opera è presente nel suo
catalogo, ma mi accordo che non di tratta di una litografia, ma di una
fotoserigrafia (se non erro). Bene. Vorrei chiederle se mi può chiarire le
differenze, e se mi può anche dare qualche indicazione sull'opera, che io ho
acquistato quasi per caso con la curiosità di approfondire il lavoro di
Parmiggiani nel suo insieme. Le allego delle foto della mia lito. Vorrei
ringraziarla di persona, magari al telefono, nel caso possa dedicare del
tempo alla mia richiesta. La ringrazio in anticipo e le auguro una buona
giornata e un buon lavoro nella sua collezione. Di quest’opera esistono 2 versioni: una fotolitografia in 10 esemplari
realizzata dalla Ed. Christian Stein, Torino ed una fotoserigrafia
(erroneamente definita da alcune case d’asta fotolitografia) realizzata in
100 esemplari dalla Edition La Nuova Foglio, Pollenza di Macerata che ha
apposto il proprio timbro a secco. Il valore di mercato è ovviamente diverso
(dalle migliaia alle decine di euro) come certificano i risultati d’asta che
le riporto per documentazione. Consideri comunque che conta il valore di
aggiudicazione e non le stime dei lotti non aggiudicati. Come vedrà, chi ha
tentato di accomunare il risultato d’asta della tiratura da 10 con quello da
100, proponendo la stessa stima, è rimasto all’asciutto. Quindi, anzitutto, si tratta di fotolitografie o fotoserigrafie:
ovvero una stampa fotografica realizzata con tecniche litografiche o
serigrafiche, accomunabile ad un manifesto stampato in offset (quindi nulla a
che spartire con una litografia o serigrafia originale). Mi sembra di capire che il suo esemplare sia quello battuto nella
recente asta dello Studio d’Arte Borromeo di Senago dove la stima dell’opera
era 10 Euro ma non viene comunicato il valore di aggiudicazione. Se si tratta di una fotolitografia o di una fotoserigrafia è
accertabile osservando la parte inchiostrata con una lente d’ingrandimento:
se si vedono i forellini della tela serigrafica attraverso cui è passato
l’inchiostro si tratta di una fotoserigrafia. Comunque, dato che si tratta in ambedue i casi di realizzazioni
fotografiche, quello che incide sul valore è la tiratura. Nel suo caso
100 esemplari. Senza
titolo (1970) Lotto n° 2 Stampa-Multiplo Litografia Ed. 39 / 100 50 x 70 cm Non
comunicato Prezzo di
partenza: 10 € (10 € ) Arte Moderna
e Contemporanea 29/05/2023 Studio
d'Arte Borromeo Senago MI,
Italia Dettagli Firmato
datato Senza
titolo (1970) Lotto n° 514 Stampa-Multiplo Litografia Ed. 15 / 100 50 x 70 cm Non venduto Prezzo di
partenza: 1.000 € (1.000 € ) Stima: 1.000
€ - 1.500 € Grafica
internazionale e Multipli d'Artista 20/05/2022 Finarte Roma, Italia Dettagli Firmato alla
mano Timbro « Edition La Nuova Foglio, Pollenza di Macerata » basso
a destra Riproduzione pagina 140-141 del catalogo Delocazione Lotto n° 16 Stampa-Multiplo Fotolitografia/pellicule
transparente Ed. 1 / 10 40 x 50 cm Prezzo di
aggiudicazione: 2.200 € Prezzo
incluso spese : 2.640 € Prezzo di
partenza: 1.000 € (1.000 € ) 18/06/2019 Studio
d'arte Martini Brescia,
Italia Dettagli basso a
destra Provenienza: Prov. Galleria Multimedia Arte Contemporanea,
Brescia Prov. Collezione Privata Riproduzione
pagina 7 del catalogo Buonasera ing. Peruzzi la ringrazio tanto per la sua celere ed
esaustiva risposta. Si, le confermo che ho acquistato quella che lei mi dice
essere una fotoserigrafia dalla Casa d'aste Borromeo. In realtà la loro stima
era 300-400 euro con base d'asta di 10 euro. Alla fine l'ho pagata 250,00
compresi i diritti d'asta, perché sostenevano fosse una litografia. Dunque,
potrebbe almeno valere i soldi che ho speso, se non ho capito male. La
ringrazio tanto per la sua disponibilità e la sua competenza. Spero di venire
al più presto a visitare la sua collezione. Mini-multipli Edizioni Flaviana Gentile Ingegnere Peruzzi, Gradirei sapere cosa ne pensa dei mini-multipli edizione
Flaviana di Locarno; ossia se si possano definire davvero multipli originali
o solo un progetto editoriale storico. Nello specifico, sarei interessato a un multiplo di Gianni
Colombo che le allego in foto, dato anche che dell'artista non trovo nulla di
storico e "piacevole". Ringrazio anticipatamente e saluto. I
mini-multipli della Edizioni Flaviana di Lugano sono dei multipli non firmati
né numerati dall’artista la cui tiratura è sconosciuta. Non è dichiarato
sull’edizione che l’artista abbia partecipato in alcun modo alla sua
ideazione. Ritengo, quindi, debbano considerarsi una mera operazione
editoriale illustrativa dell’artista. Sicuramente non un multiplo originale
dell’artista. Litografia di Afro Buongiorno dott. Peruzzi, mi sono imbattuta "felicemente" nel suo sito
riscontrando un sincero amore per l'arte e la grafica di artisti Italiani.
Cosa non comune in un mondo ormai compromesso e sporcato da interessi di
critici e galleristi narcisi. Le scrivo per chiederle un suo parere su una
litografia di Afro che abbiamo da tempo e su una sua possibile valutazione.
E' stata stampata da Erker Press St-Gallen come da timbro a secco su carta
BFK Rives. Misura 65,5x50,3 cm incorniciata. Le allego qualche foto
dell'opera. La ringrazio infinitamente per l'aiuto e la sua disponibilità,
voglia ricevere i miei migliori saluti. La
sua opera è illustrata e catalogata nel Enrico Crispolti : Afro - Catalogo
Ragionato delle Incisioni e Litografie (Top Graphic 1986) al n.24. Di
seguito la scheda. Verifichi
che tutti i dati corrispondano al foglio in Suo possesso, soprattutto le dimensioni
del foglio e della parte impressa. Io,
purtroppo, dalla sua immagine sul foglio leggo 20/40 quando la tiratura è di
50. Ma è una mia interpretazione della pessima calligrafia. Verifichi ed
interpreti anche Lei. Un
esemplare della sua litografia non è mai stato posto in vendita pubblica e,
quindi, non vi è un riferimento certo. A
mio avviso, ammesso che tutti i dati corrispondano, inclusa la tiratura, alla
scheda di catalogo, stimerei il il risultato ottenibile in una vendita
pubblica in una forchetta tra 850 – 1.100 Euri (a cui detrarre i diritti
d’asta). Gentilissimo dott. Peruzzi, la ringrazio infinitamente per l'aiuto, è stato veramente
un amico! Ho controllato tutte le misure e concordano con il catalogo. Sono
solo un po' perplessa perchè si parla di litografia e come supporto è
indicata lastra (come per incisioni acquaforte...). Ho guardato con attenzione poi la numerazione ed
effettivamente il 4 è un 5 perchè si intravvede come un ricciolo nella parte
superiore. La persona che me la vendette la acquistò direttamente dalla Erker
Press e quindi non ho dubbi sulla sua autenticità. Per
lastra, in questo caso, s’intende lastra di pietra litografica. Valutazione cretto nero calcografia Burri Buongiorno Dott. Peruzzi, innanzi tutto mi voglio complimentare con Lei per la
competenza e professionalità per i numerosi consigli dispensati ai tanti
collezionisti che costantemente richiedono un suo parere. Inoltre è da lodare
il notevole impegno profuso per il sito, il museo e innumerevoli servizi
collegati. Con l'occasione le allego alcune foto e certificato di
garanzia di una grafica che ho ereditato da mio padre che acquistò nel 1987
presso ITALARTE FINEPRINT di ROMA. Le chiedo cortesemente un suo parere in
merito all'opera e, se fosse possibile, una valutazione sull'originalità e
valore commerciale. In attesa di un suo commento mi è gradita l'occasione per
porgere i migliori saluti. Sono
estremamente perplesso dalle immagini e dal certificato che mi ha inviato. L’opera
potrebbe essere il Cretto Nero C - 1971 (cartella Cretti 1971 - 7 neri e 1
bianco) di Alberto Burri , ma dalle sue immagini non appaiono né la firma di
Burri né la numerazione del foglio che devono essere ben visibili sulla parte
inferiore dell’opera. L’opera dovrebbe essere un’acquaforte e acquatinta di
Alberto Burri edita dalla 2RC nel 1971 e tirata in 90 esemplari + 15 prove d'
artista, tutti numerati e firmati. Le dimensioni dell’opera dovrebbero essere
67 X 96,5 cm. Il
certificato di ITALARTE FINEPRINT riporta dati completamente errati rispetto
all’edizione 2RC: definisce l’opera un Monotipo e le dimensioni indicate sono
65 X 95. Allo
stato delle immagini e del certificato che mi ha inviato, ritengo che l’opera
non sia attribuibile all’edizione della 2RC di Alberto Burri a meno che
l’opera non sia stata rifilata tagliando la parte inferiore dove sono apposte
la firma e la numerazione: anche in questo caso, comunque, l’opera non ha alcun
valore commerciale. la ringrazio per la tempestiva risposta. Non vorrei
abusare della sua disponibilità e soprattutto pazienza; mi sono reso conto che
le immagini che le ho inviato (conservate da qualche anno nel computer) non
consentono una lettura ottimale. Dopo la sua "sentenza" ho tolto la
grafica dalla cornice per verificare alcuni dei suoi commenti; vale a dire: -il foglio è stato ritagliato!!!! -sul foglio in basso a destra ho notato la firma di Burri
ma sulla sinistra manca la numerazione (monotipo?) -la misura del foglio è di 65 x 95 anzichè come
giustamente indicato da Lei 67 x 96,5 cm. Mi permetto di inoltrare ulteriori immagini compresi due
ingrandimenti della firma per un eventuale sua conferma definitiva della
"sentenza". Ritengo
che, vedendosi la firma , ma non la numerazione, essendo ambedue poste in
linea al fondo dell’opera, il fondo dell’opera sia stato tagliato (infatti il
foglio è 2 cm più piccolo in verticale e 1,5 cm in orizzontale) per eliminare
la numerazione, che avrebbe dimostrato trattarsi di un’opera seriale, e sia
stata aggiunta una firma falsa. Il tutto per tentare di farla passare come
opera unica. Monotipi calcografici di cretti di Burri, oltretutto identici
alla serie della 2RC, non esistono. Le
confermo che il foglio non ha alcun valore commerciale. Richiesta parere Gentile Vittorio Peruzzi, Ho beneficiato in passato di una Sua consulenza, e spero
non importunarLa con questa nuova, rispettosa richiesta. Ho acquisito di recente in asta (omissis) l’esemplare
88/90 del Cretto A di Alberto Burri, della famosa serie di multipli del 1971.
Nell’entusiasmo del momento mi sono fidato delle note della casa d’aste, con
cui peraltro ho da tempo un buon rapporto, e non ho verificato le dimensioni
dell’opera in asta con il catalogo ragionato dell’opera grafica del Maestro.
(Errore, spero, che non finirà per essere imperdonabile…) Come per le suddette note l’opera è difatti in ottime
condizioni, ma scopro soltanto ora che le misure - cm 95,3 x 66,3 - differiscono
da quelle originali dell’edizione (cm 96,5 x 67). Il dubbio della discrepanza
mi è venuto dopo aver visto, come per la foto in allegato, che il numero 90
era soltanto parzialmente visibile in basso a sinistra. Le chiedo se tale probabile rifilatura, operata chissà
quando, comporti un necessario ridimensionamento dell’opera sia dal punto di
vista collezionistico che da quello economico. Ovviamente la somma dedicata
all’opera - diecimila euro circa - e’ stata notevole, in linea credo con il
valore commerciale della stessa ove le condizioni fossero dignitose. Secondo
Lei quei 7 e 12mm di differenza ne intaccano il valore? Il suo parere mi sarà
utile anche al fine di interloquire con cognizione di causa con la casa
d’asta. Grato per la cortese attenzione, porgo i più distinti
saluti. Premettendo
che è normale trovare delle piccole discrepanze tra le dimensioni dei fogli e
quelle riportate sui cataloghi, discrepanze dovute al naturale deformarsi nel
tempo della carta, secondo quanto riportato dal Maurizio Calvesi : Burri -
Grafica - Opera completa (Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri
2003), le dimensioni dei Cretti sono cm. 67 x 96,4. Dalle dimensioni che
rileva, 66,3 x 95,3, in cui le discrepanze sono in questo caso eccessive,
nonché dall’immagine che mostra la mancanza di parte dell’apposizione
numerica, risulta evidente che l’opera è stata rifilata. Occorre,
anzitutto, considerare che l’intero foglio è parte impressa e che, quindi, la
rifilatura è intervenuta sull’opera e non solo sul foglio (come sarebbe stato
se la parte impressa dell’opera fosse stata di dimensioni inferiori a quella
del foglio); la rifilatura ha, inoltre, interessato parte dell’apposizione
numerica. Ritengo, quindi, che il danno apportato all’opera dalla rifilatura
sia da considerarsi rilevante, con tutte le logiche conseguenze sul suo
valore commerciale. Informazioni su manifesto / litografia di Afro 1974 Spettabile Signor Vittorio Peruzzi, posseggo questo manifesto/litografia di Afro Basaldella
che qui di seguito descrivo: stampato su carta Fabriano molto spessa,
dimensioni 67x91 centimetri. Firmato in basso a destra Afro 74 e numerato in
basso a sinistra 95/145. Vorrei sapere se è autentico, se proviene proprio dalla
galleria 2RC, e se si deve considerare solo un manifesto od una vera e
propria litografia e se è pubblicato. Ho contattato l'archivio Afro a Roma ma sono caduti dalle
nuvole e la Galleria 2RC non mi ha nemmeno risposto... Può darmi tutte le informazioni del caso per cortesia? Grazie infinite. Sono
rimasto perplesso: si tratta
indubbiamente di un manifesto stampato in litografia offset della mostra
della 2RC del 1974 (testo critico di Nello Ponente) che rappresenta un’opera
grafica originale di Afro che però non è riportata nel Afro - Catalogo
ragionato delle incisioni e litografie, come non è riportato il manifesto. Il
fatto che il manifesto sia firmato, datato e numerato non lo rende un’opera
grafica originale: è e rimane un manifesto (a volte accade, in occasione
delle mostre, che alcune copie del manifesto della stessa vengano firmate e
date in omaggio ai partecipanti della vernice; la numerazione, se apposta,
certifica solamente il numero delle copie firmate, ma non la tiratura
effettiva che è sconosciuta e può raggiungere anche le migliaia di copie). In
ogni caso ho trovato che una copia del manifesto è stata aggiudicata in una
vendita all’asta. Le allego la scheda. Buongiorno Signor Peruzzi, Lei quindi sostiene che non è una opera grafica originale
però è stampato su carta Fabriano molto spessa, ha la tiratura 95/145 ed è
firmato a matita AFRO 74. Se fosse solo un semplice manifesto sarebbe stampato su
carta comune sottile e senza ne firma ne tiratura; allora si che forse ne
avrebbero stampate migliaia di copie. Inoltre ho trovato un altro esemplare del mio stesso
manifesto, però tagliato della parte inferiore, messo in vendita da
Ambrosiana Casa d'Aste Via Sant'Agnese 18, 20123 Milano Asta N. 23 - Arte Moderna e Contemporanea Prima Sessione -
dal lotto 1 al lotto 149 martedì 6 novembre 2018 ore 18:00 Stima 1.500,00 / 2.000,00 € Base d'asta 1.000,00 € Basaldella AFRO (Udine 1912-03-04 Zurigo 1976-07-24) Senza
titolo 1974 fotolitografia cm. 70 x 67N. Ponente "Afro. Opere grafiche
1970-1974", 2RC, Roma 1976, copertina del catalogoEdizione di 145
esemplari Numerazione "81/145" (in basso a sinistra); firma
"Afro" (in basso a destra) Etichetta della Galleria Apax, Roma (al
retro) Edizione di 145 esemplari Numerazione "81/145" (in basso a
sinistra); firma "Afro" (in basso a destra) Etichetta della
Galleria Apax, Roma (al retro). Infine è addirittura pubblicato sulla copertina del
catalogo Afro Opere Grafiche 1970-1974 edito nel 1975 dalla Van Straaten
Gallery di Milano. Le allego tutte le foto che provano le mie ricerche! Come vede il mio pezzo non è un semplice manifesto, ma una
vera e propria opera d'arte con tanto di tiratura, pubblicazioni e
aggiudicazioni d'asta. Alla luce mie ricerche, cosa ne pensa lei? Mi faccia sapere per favore, grazie. La
carta su cui è stata stampata in offset non ha alcuna importanza, se non
quella di favorire le truffe di chi taglia la parte della scritta per
spacciare il manifesto come stampa originale, salvo chiarire, per prudenza,
nella descrizione dell’opera che si tratta di una fotolitografia (una
riproduzione stampata in offset, un manifesto) e non una stampa originale. E’
probabile che i manifesti da destinare ad omaggio, firmati e numerati, siano
stati stampati sulla carta Fabriano e quelli per l’attacchinaggio su carta
normale. Le ricordo l’assoluta assenza di tale opera dal catalogo ragionato
delle opere di Afro e, da quanto da Lei riportato, dall’archivio Afro. Le
confermo il mio parere, ulteriormente confortato da quanto da Lei riportato
nelle sue due emails. Opera M. Cattelan Gentilissimo Vittorio Peruzzi, ci siamo già sentiti
qualche anno fà (a ottobre 2012 per la precisione) riguardo alcune opere di
Cattelan ("Acchiappamosche", "Fisica dolce", "Tavolo
mi girano le palle" e "Canta Napoli") per le quali mi aveva
dato delucidazioni preziose. Ora mi capita in visione l' opera (ma non ho immagini) di
Maurizio Cattelan del 1989 "Antico Adagio" - (ferro, due ampolle di
vetro, specchio, ossigenatori, tubo in plastica - cm. 57x36x36,5
ciascuna struttura), firmata e datata a retro, che sarebbe stata fatta
in occasione di una inaugurazione di un centro commerciale, poi esposta in
mostra presso la Galleria Neon di Bologna (Catalogo Essegi) nello stesso anno
e poi chiusa in casa del proprietario fino a quest'anno. Nel 2021 esposta in
una mostra collettiva sugli anni 80. Cosa ne pensa? Può essere un multiplo (anche se mi sembra
improbabile considerando la complessità dell'opera)? La ringrazio per la attenzione e la cortesia. Attendo sua
risposta.
Un cordiale saluto
Poiché
questa segnalazione di una nuova opera di Cattelan mi ha incuriosito
moltissimo, ho verificato a fondo il catalogo generale delle opere, tutto lo
storico delle aste, i cataloghi della personale e della collettiva alla
Galleria Neon, ma non ho trovato alcun riferimento od immagine. Escludo nella
maniera più assoluta che possa trattarsi di un multiplo. Le primissime opere
di Cattelan, anni 86, 87, 88, 89, sono estremamente semplici e si contano
sulle dita di una mano: Dama (sopra riprodotta ed esposta alla Neon), Trifidi
(sopra riprodotta ed esposta alla Neon), Rulo, Vesuvia, Untitled, Ripetente,
quindi non complesse come quella che descrive. Dalla descrizione direi che
non si tratti di un oggetto d’arredamento (settore in cui Cattelan ha
realizzato i primi lavori). E’ quindi quantomeno strano che appaia
all’improvviso, dopo 30 anni, un’opera che, se avesse dei riferimenti
storici/bibliografici, potrebbe valere tra i 20.000 e i 120.000 Euri. Sarei
molto cauto. Chagall Gent.mo Dott. Peruzzi, ho potuto apprezzare la sua collezione e il suo sito. Volevo sapere , affidandomi alla sua cortesia, cosa ne
pensa di un'opera che ho preso su Catawiki.it e mi interesserebbe un suo
parere anche sullo stesso sito. Una litografia di Marc Chagall con timbro dell'artista. Secondo lei quanto può valere? E il timbro d'artista e
affidabile? E la certificazione? Le invio foto dell'opera e della certificazione. Grazie. Cordiali saluti.
Si
tratta di una riproduzione fotografica di un’opera di Chagall stampata con
tecnica litografica offset (la firma è quella dell’opera che viene riprodotta
e stampata dalla fotografia). E’ un semplice manifesto realizzato per una
mostra. Non si tratta di una litografia originale. Il suo valore è quello di
un manifesto (qualche decina di euro). Capogrossi Gentile dottore Peruzzi, avendo per anni comperato molta grafica del gruppo
Transavanguardia (Chia e Cucchi, ma ho tralasciato Palladino, chissà se ho
fatto bene, però?) e del gruppo di San Lorenzo (Ceccobelli e gli altri) Di
questo secondo gruppo mi intriga la rarità dei loro lavori grafici chi può
vantare una grafica di Marco Tirelli in effetti? Da un pò di tempo sto
spostando la mia attenzione su due autori Bonalumi e Capogrossi. Le scrivo,
in effetti, per questo ultimo autore, ma mi dica pure un suo giudizio sugli
altri autori che sto collezionando e se secondo lei avranno una
rivalutazione. Vorrei comprare una grafica di Capogrossi in galleria
specializzata, il prezzo è buono considerando i risultati dei pezzi unici. Ma le volevo chiedere se l'opera è pubblicata nel catalogo
di riferimento, perchè ahimè non riesco a reperirlo e ho letto molto riguardo
all'importanza di cui lei parla riguardo alla pubblicazione dei multipli in
catalogo. Grazie, buona giornata. Prendendo
in esame i risultati d’asta di Giuseppe Capogrossi (1900-1972), i valori di
aggiudicazione, quindi il reale valore di mercato, nel 2020 della serie i
Quarzi del 1970 variano tra i 240 e gli 800 Euri (media circa 400 Euri). La
serie è considerata la più brutta tra quelle eseguite da Capogrossi e i due
lavori che Le vengono proposti lo testimoniano. Io
sconsiglio sempre l’acquisto di esemplari che non facciano parte della
tiratura approvata dall’autore e, quindi, con la numerazione dell’edizione. I
fogli prova d’autore, come sono quelli che Le vengono proposti, sono delle
prove, appunto, giudicate dall’autore non valide per iniziare la tiratura
dell’edizione, possono differire anche in maniera sostanziale dalla tiratura
approvata e la loro quantità presente sul mercato è indeterminata. Inoltre, è
proprio tra questi fogli che si annidano con più probabilità i falsi, non
essendoci una numerazione di riferimento. Tutto ciò a detrimento del loro
valore. Verifichi
attentamente la misurazione della parte impressa dei fogli che, secondo il
catalogo Erker, deve essere 45,8 X 40,2 cm per il Quarzo Nr. 2 e 46,4 X 40,2
cm per il Quarzo Nr. 10. Mi
spiace dover essere così negativo con Lei, ma la Transavanguardia e le due
scuole romane, che io non ho mai amato, hanno quotazioni in costante discesa
e, ritengo, visto il giudizio della critica d’arte internazionale su questi
movimenti, che sarà così anche per il futuro. Gentile dottor Peruzzi, accipicchia....da 3.000 a 400 euro mi sembra una
differenza veramente sostanziale. Grazie per il suo interessamento. Non ho
capito come fanno i prezzi le gallerie...rispetto alle aste, e io che pensavo
che fosse meglio la galleria al mare magnum delle varie aste online. Ma forse
mi sbagliavo. Non si preoccupi per il
suo giudizio, la sua franchezza è ben accetta. IL suo giudizio è negativo
anche sul lavoro di Bonalumi? ho visto che anche lei ne ha uno in collezione. grazie. Buona giornata. Purtroppo
(o per fortuna per chi acquista) il mercato si è notevolmente depresso in questi
ultimi anni, tranne naturalmente per i grandi maestri come Fontana, Burri,
Afro, Castellani, Vedova, Manzoni, l’Arte Povera, Cattelan, Beecroft. Ma è
sempre stato così: solo gli artisti internazionalmente riconosciuti (presenti
in tutti i musei del mondo) mantengono il loro valore e gli italiani
contemporanei annoverabili in questo gruppo si contano sulle dita di 2 mani e
poco più. I
risultati d’asta che Le ho riportato sono quelli di tutte le case d’aste
mondiali, dalle più importanti alle minori. E’
evidente che tra il prezzo di mercato fissato dalle aste e il prezzo di un
gallerista serio ci può essere un moltiplicatore di 2 – 2,5 , ma non di più. Le
consiglio di abbonarsi ad ARTPRICE che riporta tutti i risultati d’asta
aggiornati. Io
ho sempre acquistato in asta o da privati. Tamara De Lempicka La ho già contattata per avere un Suo parere e giudizio su
un'incisione di Lucio Fontana (concetto spaziale 1963 - visto si stampi -
carta Fabriano - 2RC) che alla fine, dopo lunga trattativa ,ho acquistata a
un prezzo abbastanza elevato (Suo parere) ma
che soddisfaceva i miei desideri poco razionali. Vorrei sottoporle un altro quesito del tutto inusuale ma
interessante. Ho contattato una prestigiosa galleria franco-svizzera per
chiedere il prezzo di una opera seriale (litografia - acquatinta in verità)
di Tamara De Lempicka. Bellissima, entusiasmante ma sempre opera seriale: hanno
chiesto 45.000 eu.!!! Ho trovato un disegno (deliziosa testina) matita e
acquarello di un dealer che forniva tutte le garanzie del caso. Richiesta
40.000 eu.!!! Domanda: pur sapendo che De Lempicka è autrice affermata e
di "moda" si può trovare una acquatinta sul mercato qualche cosa
(opera seriale)che abbia un prezzo più normale pur con la documentazione del
caso? Mi interessa la sua opinione come sempre perché validissima. La
ringrazio molto. Le allego alcuni risultati d’asta del
2019 (nel 2020 ci sono state aste solo in Polonia con risultati proposti da
operatori incerti). Tenga conto che
al prezzo di aggiudicazione va aggiunta la commissione della casa d’aste
(circa il 25 %). Non
esistendo un catalogo ragionato delle opere seriali c’è poi molta confusione
sulla tecnica esecutiva, la datazione e le dimensioni delle opere (la stessa
opera viene descritta in maniera differente). Le sconsiglio in queste
condizioni l’acquisto di un’opera della De Lempicka (artista di secondo
piano). Comunque a
queste cifre in asta si comprano le opere dei massimi maestri internazionali
da Mirò a Bacon, da Chagall a Fontana. Carissimo Peruzzi, Come sempre impeccabile (non si può mai obbiettare nulla alla
sua concisa chiarezza) e veloce nelle
risposte. Seguirò i suoi suggerimenti. Mi asterrò (pur affascinato da una
donna come Tamara). La ringrazio per i suoi inputs non discutibili. Un consiglio Egregio Dott. Peruzzi, un consiglio volante: mi scuso se approfitto della Sua
competenza. Mi trovo nella condizione di acquistare on line questa
Litografia di G. de Chirico "La Musa della Storia" (catalogo ediz.
Bora 1967-1977 n. 10). Chi la vende è
un mercante francese, che mi ha fornito queste foto, senza però
documentazione della stamperia Caprini. Possiedo altre incisioni del Maestro,
acquisite in forme più tradizionali e certificate. A me, questa litografia,
parrebbe (per quanto concerne timbri e firma) autentica, ma mi aiuterebbe un
Suo parere. Ovviamente, comprendo che la "distanza" e la qualità
non eccelsa delle foto potrebbero essere di ostacolo. La ringrazio in anticipo. La
cosa più importante quando si acquista una stampa originale è che, come in
questo caso, l’opera sia catalogata. A
questo punto, l’importante è che tutti i dati riportati dal catalogo
corrispondano esattamente a quelli rilevabili sull’opera: dimensioni del
foglio, dimensioni della parte impressa, numerazione, apposizioni (firma e
titolo), timbri a secco. Ovviamente,
poi, la presenza di una certificazione, verificabile con l’estensore della
stessa, è un valore aggiunto. Faccia
le verifiche sul catalogo, se incontra discordanze, mi scriva che le
valutiamo. Egregio Dottor Peruzzi, anzitutto La ringrazio per la Sua cortesia e competenze.
Poiché Lei stesso me lo chiede, mi permetto di fornirLe altri dettagli. Il
venditore dichiara quanto sotto: La Musa Della Storia 1970 Color Engraving Hand-signed in pencil by Artist Reference: Catalogo Dell-Opera Grafica 1969-1977 Edoardo
Brandani N9 Stamped by Printer Alberto Caprini Roma Size: 70 x 49 cm Tutto è conforme all'edizione Bora (di cui allego foto, ce
l'ho in casa) ma penso che il venditore si sbagli sulla serie: De Chirico ha
fatto 3 serie diverse da 48 esemplari l'una di questo soggetto, e quello in
vendita non è il 9 (come dichiarato)
ma il 10 (parrebbe dal colore, ma ancor più dal particolare del
timpano del tempietto sullo sfondo, che appare leggermente diverso). Sulla valutazione non saprei. Chiede 850 euro (che penso trattabili...).
In realtà, come Lei sa, non è semplice valutare la grafica, anche perché da
ultimo - soprattutto nelle aste - le valutazioni di partenza sono sempre
abbastanza basse. Ma al li là del prezzo (ovviamente proverò a chiedere uno
sconto) mi interessava un parere sui timbri, che a me paiono quelli consueti
di Caprini stampatore (e che ho visto però malamente imitati in qualche
esemplare...). Capisco comunque che il "parere a distanza" solo con
immagini (neppure eccellenti) non possa essere del tutto preciso. Grazie davvero per il tempo che ha voluto e vorrà
dedicarmi. Io
credo Lei abbia ragione e l’esemplare sia lo stato 10 : la matrice è molto
più incisa rispetto allo stato 9 (veda il cielo e tutte le parti in ombra).
La colorazione conta poco perché dipende anche dai settaggi fotografici, dal
tempo e dallo stato di conservazione (esposizione alla luce nel tempo). Le
allego i timbri di Caprini come dovrebbero apparire sul foglio: non ho capito
perché quelli che mi ha inviato sono in negativo; appaiono così sul fronte
del foglio secondo il venditore ? Le
allego l’ultima aggiudicazione (le stime dell’invenduto non contano) della
opera stato 10. Questo è il valore attuale di mercato. Oltre
che la dimensione del foglio è necessario verificare anche la dimensione
della parte impressa. Come
giudizio finale direi che, se i timbri appaiono in negativo invece che
leggibili correttamente, e considerando il prezzo troppo basso per un
venditore professionale che sbaglia anche l’identificazione dello stato, non
sarei tranquillo nell’acquistare quest’opera.
Grazie ancora, davvero, Lei è gentilissimo. Forse mi sono espresso male: certamente è lo stato 10 (il
venditore aveva detto 9) della litografia. Io Le avevo segnalato un
particolare, ma ce ne sono altri. Quanto al timbro a secco, avevo allegato il
"negativo" perché la foto era migliore. Ho ingrandito e un po'
contrastato con photoshop il lato in rilievo (glielo allego, con immagine
timbro de Chirico e veduta d'insieme della lito). Da questo punto di vista mi
paiono "corretti" entrambi i timbri. Quanto alla valutazione, l'asta è su ebay, dove Lei sa si
annidano veri e proprio negozi "professionali" a venditori
"eclettici" (come quello che ha questa lito). Non mi pareva troppo
bassa, ma forse mi sbagliavo. A me interessa questo soggetto (che non è frequentissimo),
e dunque accetto da Lei anche qualche consiglio sul reperimento (quella di
Boetto non l'avevo vista...). Grazie. Per farmi perdonare della "scocciatura"
plurima, Le mando (in altra mail) un mio articolo abbastanza recente su
Giovan Battista Piranesi, incisore di altra epoca di cui sono appassionato,
collezionista e - dato che mi occupo di antichità classiche - anche (almeno
un po') studioso. Un piacere, davvero, questo confronto. Parere su opera di Afro Gentile dott. Peruzzi, Mi scuso per il disturbo, non ci conosciamo, sono un
appassionato da non molto tempo di grafica d’arte. Ho letto e apprezzato
molto i suoi articoli che denotano una competenza vastissima sulla grafica
contemporanea. Mi permetto di disturbarla su questo tema: ho la
possibilità di acquisire da gallerista un foglio de L’isola di Cleopatra, una
delle mie opere preferite di quel periodo di Afro (purtroppo l’ultimo) che lo
vede collaborare con 2RC in autentici capolavori (a mio gusto)
dell’acquaforte e acquatinta. L’esemplare ha corretta numerazione, firma,
timbro a secco dell’editore/stampatore, condizioni piuttosto buone (alcune
pieghe non evidentissime nella carta più piccolissime macchie). Quale potrebbe essere a suo avviso una forbice di prezzo,
anche ampia, per pagarla una cifra abbastanza in linea con il mercato? Non le chiedo una stima alla cieca, solo se possibile
un’indicazione molto generale. La ringrazio in anticipo se vorrà/potrà darmi un riscontro
indicativo. “L’isola
di Cleopatra” è stata l’ultima opera seriale eseguita da Afro (è morto durante
la finalizzazione dell’edizione e 50 esemplari sono rimasti senza timbro a
secco della 2RC). E’
molto famosa in quanto frontespizio del catalogo generale delle opere
grafiche di Afro. In
questo momento il mercato delle opere seriali è generalmente depresso e le
aggiudicazioni in vendita pubblica sono molto ballerine. La
serie delle acqueforti acquetinte realizzate da Afro con 2RC vengono
attualmente aggiudicate in asta con una forchetta tra i 1.500 e i 2.500 Euri. Il
massimo che L’isola di Cleopatra ha realizzato in vendita pubblica è stato di
5.000 Euri nel 2008 alla Finarte, ma erano altri tempi. Credo
che il valore di riferimento di mercato (che è quello della vendita pubblica)
per quest’opera si possa affermare essere 2.500 – 3.000 Euri. Gentilissimo, Grazie molte, siamo dunque nella cifra che mi è stata
richiesta. Non voglio abusare della sua cortesia, ma le dico che
l’ultimo dubbio me lo ha fatto venire parlando di ben 50 esemplari non
timbrati a secco. Quello che mi è stato proposto ha una sorta di doppio
timbro a secco 2RC, in parte sovrapposto, come se, chi lo ha eseguito, avesse
visto che non era riuscito bene e lo abbia ripetuto, in parte
sovrapponendolo. È possibile? Sembra operazione un po’ grossolana. In sostanza dovrei pensare che si tratta di una delle
poche con timbro a secco in commercio. Anche la firma di Afro mi pare un po’
diversa da altre che ho visto. La carta riporta a secco logo e scritta
Fabriano, che può essere un indizio di autenticità. Più che confrontare misure e tutti i parametri del
catalogo Afro a Ravenna (quello cui fa riferimento edito da Top Graphic è per
me irreperibile, nonostante molte ricerche) non posso fare, e un timore di
incorrere in un falso un po’ mi rimane. Cosa ne pensa? Mi spiacerebbe restare bloccato da timori, magari non
giustificati, ma anche espormi a una truffa, anche se inconsapevole, del
gallerista. Se ho abusato della sua gentilezza, non si preoccupi, mi
ha già molto aiutato. Nel
timbro a secco 2RC la C è parzialmente sovrapposta alla R. In effetti probabilmente mi sono espresso male, quello che
intendevo è una sorta di doppia timbratura, poi le giro la foto. Effettivamente
lascia perplessi. Potrebbe anche essere che lo stampatore, visto il cattivo
risultato della timbratura, l’ abbia ripetuta. Fossi in Lei chiederei un
parere alla 2RC. Aggiungo che la valutazione di quotazione che Le ho inviato
è per un’opera scevra di difetti. Buongiorno dott. Peruzzi, ho avuto risposta da 2RC, rapidi e gentilissimi, e mi
hanno confermato che il timbro è il loro originale e può succedere il caso di
una sorta di doppia timbratura. Questo dovrebbe sgombrare il campo da ogni dubbio di
originalità. È rimasto tuttavia un ultimo aspetto dell’opera che non so
come interpretare. Dalle mie misurazioni artigianali, le misure del foglio
corrispondono al catalogo (50 x 70) mentre l’immagine è più piccola, anche se
di poco, rispetto a quanto dichiarato a catalogo: 32,5 invece di 33, 43
invece di 44,4. Non so se il catalogo si riferisce alla misura della
lastra (leggermente più grande dell’immagine) o proprio all’immagine finale e
quindi ci sia da preoccuparsi. Grazie per il suo parere. La
carta nel tempo subisce deformazioni (allargamenti o restringimenti). E’
quindi normale trovare piccole differenze dalle dimensioni originali. Mimmo Rotella serigrafia Gentilissimo ing. Peruzzi, approfitto ancora della sua
disponibilita'. Ho in collezione da un po' di anni una serigrafia e collage
di Mimmo Rotella, edita nel 1987, tratta da un'opera del 1962. Acquistata da
me presso una nota galleria lombarda. L'opera è su carta acquerello
Fedrigoni, edizioni Triperti, stampato da Ellea' serigrafia di Bernacchia e Ciaschini.
Ho acquistato questo esemplare poco prima che il maestro utilizzasse in modo
esagerato o quasi sproporzionato questa tecnica. Alla luce dei fatti avrei
evitato di mettere in collezione una sua grafica. Ma il motivo per il quale
le scrivo non è questo: da qualche mese ed in modo quasi repentino ho notato
un marcato dissolvimento del colore rosso della scritta HEROS e dell'interno
delle fauci della tigre (ho indicato nella foto con la freccia la parte più
rossa che è rimasta perché protetta dal pezzo di carta del collage). Ho
sempre avuto cura di non esporla alla luce diretta e di tenerla ad una certa
distanza dai caloriferi. L'opera è stata sempre alla parete da quando nel
2002 l'ho acquistata. Volevo chiederle se la perdita del colore è fisiologico
oppure dipende da un mio involontario errore. La ringrazio per il tempo che
mi ha dedicato e la saluto cordialmente. Purtroppo,
la perfetta conservazione di una stampa la si ottiene solamente tenendola
riposta protetta dalla carta velina in una cartelletta dentro un cassetto. Se
la stampa è esposta alla luce, anche se non diretta e in condizioni di
umidità accettabili, si degrada inevitabilmente. La
scelta è tra godersela continuamente appesa ad un muro di casa, accettando
l’inevitabile degrado, o saltuariamente, estraendola dalla cassettiera per
ammirarla e poi riporla, ma conservando così la sua sostanziale integrità. Fotolitografia Guttuso Gentilissimo ing. Peruzzi, approfitto della sua competenza
e gentilezza, per avere alcune notizie riguardo ad una Fotolito di Renato
Guttuso, facente parte di una serie di 12 fotolito da 6 e 18 colori dal
titolo "LO ZODIACO" del 1977, tutte con tiratura di 240 esemplari
con numeri arabi XXX esemplari con numeri romani e 30 prove d'artista.
Stampatore ed editore Sigart Roma tutta la serie misura mm. 500x700 (il
foglio) e 360x500 mm. (la parte disegnata). Questa dicitura è riportata sul
catalogo "Guttuso opera Grafica di Paolo Bellini, edit. Club amici
dell'arte. L'esemplare in mio possesso e': LO SCORPIONE , pubblicato a pag
152 del Bellini, tavola nr.350. E' una
pda e firmato a matita a destra e timbro a secco Sigart di Franco Cioppi. Ho
acquistato questo esemplare in una piccola ma nota casa d'aste italiana e contemporaneamente all'aggiudicazione, ho
prenotato il catalogo di Paolo bellini. Premetto che la casa d'aste dichiarava sul catalogo
on-line che l'opera fosse una litografia, ho scoperto che si trattava di una
fotolitografia quando ho avuto l'opportunità di controllare sul Bellini, ma
purtroppo dopo avere fatto l'acquisto. Ho anche riscontrato che le misure del
disegno dell'esemplare in mio possesso sono leggermente diverse da quelle
dichiarate sul Libro (mm. 360x500 sul Bellini contro i 361x530 mm. sul foglio
in mio possesso) mentre sono corrette (500x700 mm.) quelle dell'intero
foglio. Le chiedo se questa piccola differenza riguardante le misure può
essere un indizio di contraffazione. La ringrazio per il tempo che mi ha
dedicato e la saluto cordialmente. L’apposizione
“pda” (prova d’artista) significa, appunto, che si tratta di una prova che
differisce, a volte anche in maniera sostanziale, dall’esemplare con
l’apposizione “bonne à tire” che, terminate le prove, avvia la stampa
dell’edizione ufficiale. Nel suo caso, trattandosi di una fotolitografia, è
molto semplice variare le dimensioni dell’immagine da stampare. Di
solito, le pda di una litografia su matrice da pietra litografica, se vere
prove, sono numericamente pochissime e, certo, non variano le dimensioni
dell’area stampata, ma solo dettagli o colori. L’elevato numero di pda è
un’indicazione di poca serietà nell’edizione (che vuole commercialmente
sfruttare la falsa diceria che le pda, in quanto diverse, valgano di più
della tiratura normale, mentre, invece, è esattamente il contrario). In
questo caso, essendo dichiarata dal catalogo la tiratura delle 30 pda,
ritengo altamente probabile, differendo in maniera sostanziale la misura
della parte impressa (non giustificabile dalle normali piccole differenza tra
un foglio e l’altro dovute al restringersi o allargarsi nel tempo della
carta), che si tratti di un falso. Sconsiglio sempre l’acquisto di una pda,
non solo perchè è dove più facilmente si annidano i falsi, ma, soprattutto,
perché si tratta, appunto, di una prova non ritenuta un risultato valido
dall’artista per l’edizione. Christo Buonasera ing. Peruzzi, non essendo un esperto di grafica,
faccio tutt'altro nella vita, mi rivolgo a lei in quanto uno dei massimi
esperti in Italia in questo settore. Sono un grande ammiratore del lavoro
dell'artista Christo e avrei deciso di regalarmi un lavoro grafico del
maestro per il mio compleanno: Non avendo io gli strumenti necessari, e dopo aver letto
sul suo sito l'importanza dei cataloghi e delle pubblicazioni, volevo
chiederle se è effettivamente pubblicata. Visto che comunque sarebbe anche un
piccolo investimento. Grazie, mi scuso per il tempo che le ho rubato. Non
sono al corrente che esista un catalogo generale dell’opera seriale di
Christo. Il
prezzo di 2.500 Euri che chiedono per l’opera è assolutamente spropositato. Le
elenco i risultati d’asta per “Wrapped Fountain, Spoleto (1968/2002)” : le
aggiudicazioni in Europa variano tra i 300 e i 600 Euri (a cui vanno aggiunti
i diritti d’asta, mediamente 25%). Le
sconsiglio vivamente l’acquisto. Si ricordi che il valore di un’opera lo
stabilisce il mercato delle aggiudicazioni in asta (a cui deve aggiungere
circa un 25% di diritti d’asta). L’opera
acquistata da un gallerista /mercante non può valere più di 500-800 Euri. Come
sempre, consiglio in ogni caso l’acquisto in asta. Domanda studentessa laureanda Buonasera sig. Peruzzi, sono una studentessa
laureanda della scuola di Specializzazione in beni artistici. Sto
scrivendo una tesi sulle grafiche di Alberto Burri (mi volevo in particolare
soffermare sulla questione di Burri a Firenze dove realizza una mostra ad
Orsanmichele esponendo però solo le opere pittoriche e sculture e soprattutto
nel 1994 regala al Gabinetto di stampe e disegni di Uffizi tre cicli della
sua opera grafica - una scelta abbastanza inconsueta in quanto si separava
molto difficilmente dalle sue opere e soprattutto una scelta non chiara
perchè proprio Firenze e perchè non regala un quadro ma la opera grafica). Mi dispiace disturbarla ma visti i tempi in cui ci
troviamo con le biblioteche e università chiuse speravo di chiederLe alcune
cose se in possibilità di aiutarmi per
la mia ricerca: 1. Ho visto che la collezione Peruzzi conta tantissime
opere di Alberto Burri: è stato davvero così sperimentale con l'arte grafica
come si sostiene molto spesso nelle monografie? 2. La sua diversità è nella tecnica impegnata e stravolta
in tanti casi; Oppure la peculiarità di Burri nella grafica è di distaccarsi
proprio dalla sua attività pittorica (sacchi, plastiche, ferri vs. serigrafie
coloratissime, serie di bianchi e neri ecc.) 3. ci sono altri artisti che hanno sperimentato in questo
senso quanto lui dentro la vostra collezione (ho visto l'articolo molto
interessante sulla mostra organizzata da voi che mette in confronto le opere
sulla carta di Burri e Fontana - premesso che non ho studiato molto la
grafica di Fontana ma le sue opere mi sembrano abbastanza simili a quelle
pittoriche ossia facilmente etichettate sotto il nome di Fontana; al
contrario vedere un opera grafica di Burri di primo impatto non è
immediatamente associabile a lui da un occhio abbastanza laico - eccezione
fatta ovviamente per i Cretti, Muffe e Combustioni che sono immediatamente
attribuibili al Burri)? Mi scuso un'altra volta per il disturbo e per il tempo
impegnato, La ringrazio tantissimo, Cordiali saluti.
Sia
Burri che Fontana sono stati altrettanto rivoluzionari rispetto all’arte
grafica quanto lo sono stati nelle opere uniche. Nel
caso di Burri fondamentale, per i risultati strabilianti raggiunti, è stata
la cooperazione con l’editore 2RC (Valter ed Eleonora Rossi) e la sua
stamperia Vigna Antoniniana. Collaborazione che ha espresso il massimo nelle
acqueforti acquetinte delle serie Cretti, Combustioni e Cellotex Bianchi e
Neri raggiungendo risultati impareggiabili nell’innovazione ed espressione
artistica. Certo,
Fontana è più facilmente riconoscibile, ma altrettanto, gli strappi e i tagli
nelle acqueforti acquetinte hanno rappresentato una rivoluzione nelle opere
seriali su carta. Pensi che il catalogo delle stampe originali della
collezione del MOMA ha come copertina l’immagine di una acquaforte acquatinta
nera con strappi di Fontana edita da 2RC. Collezione Gentile sig. Peruzzi, complimenti per la sua collezione. Ho da poco iniziato anche io una piccola collezione e
vorrei chiederle un suo parere. Per il momento mi sto muovendo con gli
artisti legati al Gruppo Forma 1 ( Dorazio, Accardi, Perilli), ma non è
facilissimo e c'è solo un catalogo su Dorazio, nemmeno completo (Dorazio,
L'opera Incisa). La mia idea sarebbe anche quella di vendere ogni tanto
qualche pezzo per rifinanziarla, e forse questi autori non sono un buonissimo
investimento visto il grande numero di opere su ebay e in aste nazionali.
Comunque mi piacerebbe fare una bella collezione e vorrei arrivare anche a
Burri, Fontana e Capogrossi. Per il momento Capogrossi forse è quello più
abbordabile. Sono ancora una studente. Ho visto questo bel lavoro su ebay e
vorrei acquistarlo. Per quanto riguarda la grafica internazionale invece ha
qualche consiglio da darmi? Io pensavo ad Hartung e Tàpies, Sonia Delaunay e Max Ernst. Perchè non
posso permettermi gli americani, Picasso, Hockney o gli atri. Grazie in
anticipo. il
mio consiglio è quello di evitare gli acquisti su Ebay: i prezzi sono sempre
fuori mercato. Il valore di mercato delle opere lo fissano i lotti realmente
venduti (non stimati) nelle case d’asta. Opale n.2 è una delle più brutte
opere seriali di Capogrossi ed il prezzo proposto è assurdo. Negli ultimi
anni la quotazione media di una litografia di Capogrossi è compresa tra i 250
e i 450 Euri per i lotti aggiudicati in asta (più diritti). Ti consiglio di
abbonarti ad Artprice per essere aggiornato sui valori di mercato ed essere
informato sulle prossime aste a cui ti consiglio di rivolgerti per gli
acquisti. Il rivendere opere acquistate per finanziare nuovi acquisti ed
incrementare il numero delle opere in collezione è illusorio: le nuove opere
costeranno come quelle già in possesso, anzi, di più perché, proseguendo
nella collezione, si cerca di aumentare il livello e la qualità degli
acquisti. Per
quanto riguarda la scelta degli autori, Capogrossi è un buon inizio (molto
meno lo sono Dorazio, Perilli ed Accardi). Gli
autori esteri di livello sono più costosi rispetto agli affermati
internazionalmente autori informali italiani
come Fontana, Burri, Afro, Castellani, Capogrossi, Vedova….. o come
quelli dell’Arte Povera. Litografie Campigli Le scrivo perché la seguo e la ritengo una voce
professionale nel campo della grafica d'autore. Posseggo il libro originale delle Poesie di Verlaine
illustrato da 20 litografie originali di Massimo Campigli. Volevo gentilmente
sapere se le litografie originali sono quelle applicate al testo o quelle a
parte su carta zender. La ringrazio infinitamente. Buona giornata. Di
ciascuna litografia, catalogate dal Meloni/Tavola dal n.71 al n.86, a parte
alcune prove in parte firmate, sono stati tirati 55 esemplari su carta Pescia
per il Volume “Verlaine - Poesie” e 52 esemplari su cartoncino Zender allegati a ciascun volume. Un
esemplare del volume (numerato A) è stato firmato da Massimo Campigli e
dall’Editore ed ha allegati 10 studi originali di Campigli oltre alle 52
litografie ripetute su cartoncino Zender; un
esemplare del volume (numerato B) è stato firmato dall’illustratore ed ha
allegati 2 studi originali di Campigli oltre alle 52 litografie ripetute su
cartoncino Zender; 50
esemplari del volume (numerati da 1 a 50) con allegate le 52 litografie
ripetute su cartoncino Zender; 3
esemplari fuori commercio con allegate le 52 litografie ripetute su
cartoncino Zender. Ritengo
si potrebbe affermare che ambedue le serie, quella facente parte del corpo
del volume su carta Pescia e quella allegata a fogli sciolti su cartoncino
Zender, siano ambedue “originali”: certo che quelle del volume, essendo
numerate dal volume stesso e stampate su carta Pescia, hanno una dignità ben
maggiore (semplificando: il valore di un volume è estremamente superiore al
valore di una serie su cartoncino Zender senza numerazione). Parere su multipli Giuseppe Penone Buongiorno, inizio subito con i complimenti, doverosi, per la sua
splendida collezione; mi è molto dispiaciuto non aver potuto visitare la sua
casa-museo a Milano, spero quanto prima di poterlo fare nella nuova location,
parimenti interessante. Le chiedo, se possibile, un parere su una serie di opere
che ho visto far parte della sua collezione, cioè la raccolta di Giuseppe
Penone "33 erbe"; potrei acquisire una parte della cartella (6
opere) ma sono dubbioso su una simile operazione: possiedo alcune cartelle
complete di artisti che colleziona anche lei, ma non ho mai trovato nulla di
Penone, quindi sarei portato ad acquisire qualcosa di suo; parimenti non sono
sicuro che possa aver senso prendere solo una parte di tale cartella. Il discorso ovviamente è estensibile a tutte le occasioni
(innumerevoli, purtroppo) in cui ci si trova cartelle o raccolte parziali
facenti parte di un corpus che l'artista ha pensato come unico. A margine, poichè possiede la cartella, le volevo chiedere
se le opere sono firmate e numerate singolarmente o solo in frontespizio (non
ho trovato nessuna indicazione certa al riguardo), visto che mi sono state
proposte incorniciate ma non ho trovato ispezionandole nessuna firma o
numerazione visibile. Le
“33 erbe” di Giuseppe Penone non sono una raccolta di opere diverse, ma
costituiscono un’opera unica indivisibile
che, infatti, è titolata, firmata e numerata su una litografia apposita, la 34.
L’acquisto di singole litografie non avrebbe alcun senso, sia artistico che
commerciale. Paolini Volevo cortesemente abusare della tua pazienza per
chiederti una consulenza : Oggi sono andato da Marconi per vedere una grafica di
Paolini visto che di lui non ho nulla
ma tu mi insegni che ciò non è un peccato veniale . Sicuramente tu hai il catalogo delle grafiche "
Impressions Graphiques di Noire anno 1992 " e volevo chiederti se è
presente su tale catalogo e se eventualmente ci sono delle info che io non ho
e che nemmeno la ragazzina del negozio
di Marconi sapeva E' una litografia ,serigrafia e collage del 1984 dal
titolo "trionfo della rappresentazione" (ce ne sono alcune versioni
diverse con lo stesso titolo ) tirata in 100 esemplari. Ti allego un'immagine dell'opera. Se quando avrai tempo e voglia mi fai questo favore , ti ringrazio infinitamente. L’opera
è catalogata sul Noire al numero 52 con la seguente descrizione: Trionfo
della rappresentazione litografia
e collage tiratura
di cento esemplari numerati e firmati cm
91.5 x 72 Studio
Marconi ed. Milano
1984 Afro Buon giorno ho recentemente acquistato dagli Stati Uniti un opera di
Afro Basaldella dal titolo Sagra degli uccelli del 1961. Non sono riuscito a reperire materiale riguardante questa
litografia. Il foglio si presenta in ottime condizioni e misura 77.5 x
52 cm., i colori sono,a mio parere, vividi e non scoloriti, la carta sembra
fatta a mano. Potrebbe aiutarmi ? Scusi l'ignoranza in materia ma mi piace l'arte. Ringrazio moltissimo. L’immagine
che mi allega corrisponde all’opera catalogata al numero 17 con il titolo
“Sagra degli uccelli” dell’ Afro – catalogo ragionato delle incisioni e
litografie curato da Enzo Crispolti. I
dati di catalogo riportano: 1962 Litografia Lastra
430 x 560 Foglio
515 x 675 Edizione: 90
esemplari numerati da 1/90 a 90/90 15
esemplari numerati da I/XV a XV/XV con la scritta “prova d’artista” 16
esemplari numerati da 1/16 a 16/16 con la scritta “prova di stampa” Tutti
gli esemplari sono numerati a matita in basso a sinistra e firmati a matita
in basso a destra Stampatore
ed Editore: Enrico Castelli – Roma Verifichi
che le caratteristiche della stampa corrispondano ai dati di catalogo (la
data ad esempio…….) Serigrafia Lucio Fontana 1965
concetto spaziale ovale rosso S 4 libro Ruhé Rigo pag. 121 Gentile Sig Peruzzi, la disturbo con questa e mail, se puo' dedicarmi qualche
minuto del suo tempo libero, per chiederle, in quanto esperto nazionale sulle
litografie di Fontana e di altri artisti, un parere sulla litografia del
maestro Lucio Fontana, del 1965, pubblicata sul libro Ruhé Rigo a pagina 121,
S 4, serigrafia su carta 70 x 50 cm, ovale rosso con strappi, esemplare
66/100, che ho acquisito in
asta. Cosa ne pensa? Si puo' sapere chi la pubblico'
nel 1965? Ha altri dati al riguardo?
Purtroppo,
a mio avviso, l’opera da Lei acquistata non è la serigrafia S4 menzionata a
pag. 121 del catalogo Ruhé Rigo. La serigrafia di cui mi allega le immagini
non risulta catalogata in alcuna parte del Ruhé Rigo. Le
allego la pagina 121 del catalogo dove è riprodotta l’immagine della
serigrafia S3, con buchi apposti manualmente, e dove è catalogata anche la
S4, senza immagine della stessa, ma con la descrizione della serigrafia che
dichiara come la stessa sia di identico colore e immagine della S3, ma con la
differenza che i buchi, invece di essere apposti a mano, sono riprodotti a
stampa (incisione). La sua serigrafia ha apposti tagli, non buchi, non ho
capito se apposti a mano o riprodotti stampati. Buonasera Dr Peruzzi, dal libro Ruhé la serigrafia S4 dovrebbe essere la stessa
della S2 a pagina 120, con tagli di Fontana, in colore blu, solo che in
colore rosso, cosa che corrisponde alla perfezione con l'esemplare in
mio possesso. L'esperto è lei ma non ho dubbi ragionevoli sul fatto che non
sia un'esemplare della S4. La corrispondenza tra l'esemplare in mio possesso
e la S 4 è perfetta. Attendo sue notizie La
descrizione del catalogo della S4 a pag.121, a cui fa riferimento anche la
casa d’aste, mi sembra univoca: dice che la S4, di cui non riporta
l’immagine, è identica nel colore alla S3 e con i fori stampati invece che
apposti a mano. gentile sig Peruzzi, una buona notizia a completamento delle e mail alle quali
ha pazientemente e gentilmente risposto: la Fondazione Lucio Fontana ha
registrato favorevolmente a mio nome nella cartella insieme alle altre
opere, la serigrafia ovale rosso 70 x 50 cm, esemplare 66/100 con tre
stappi del 1965 descritta a pag 121 del libro Ruhè Rigo come
S4. Purtroppo non rilascia archivio scritto. Ma direi che può
andare bene lo stesso; l'opera ha il benestare della galleria Boetto di
Genova e quindi della ANCA (associazione casa d'asta
italiane) e il parere favorevole con registrazione a mio nome nella
Fondazione Lucio Fontana di Milano. Credo che possa valere metterla in collezione. Ringrazio ancora per la cortesia e la pazienza. Libro di poesie di Catullo con
litografie di Cassinari Alla Gent. Attenzione del Sig. Peruzzi Buongiorno, le scrivo perchè sono in possesso di una
raccolta di poesie di Catullo dove al suo interno vi sono 10 Litografie di
Cassinari, sono libri in possesso dalla mia famiglia da anni. Gradirei, sempre se possibile, avere una valutazione della
raccolta. Rimango a disposizione per eventuali delucidazioni e
chiarimenti. Attendendo vostra risposta, vi ringrazio anticipatamente
e chiedo scusa per il disturbo. Buona Serata Il
libro a cui Lei si riferisce dovrebbe essere: Catullus,
Gaius Valerius Dal
libro di Catullo, a cura di Mario Ramous, con dodici litografie di Bruno
Cassinari Bologna
1966 137
p., 12 litografie, 33 cm Ed.
di 150 esempl. num. 1-150 più 15 f. c. num. I-XV [BNI]
6613329 in
cui però sono contenute 12 litografie e non 10 come da Lei indicato. L’unica
aggiudicazione in vendita pubblica risale al 2008 ed è stata di 1.200 Euri al
netto dei diritti d’asta. Un’aggiudicazione
recente di un’opera comparabile, “Per via di cavalli” del medesimo Editore e
tiratura, con scritti di Vittorio Alfieri e con 12 litografie a colori (va
segnalato che l’esemplare in vendita conteneva un disegno a china e
acquarello pezzo unico) ha realizzato nel 2015 650 Euri al netto dei diritti
d’asta. Considerando
che le stampe originali di Cassinari di dimensione 70 X 50, siano esse
acqueforti acquetinte o litografie, vengono aggiudicate tra i 50 e i 100
Euri, ammesso che il libro e le litografie siano in buone condizioni (e che
siano 12), credo che il valore di mercato si possa collocare tra i 600 e i
900 Euri. Enrico
Castellani "The Life And Death Of Julius Caesar" Salve Ing. Peruzzi, le scrivo per avere la seguente
consulenza, se possibile. Possiedo un volume (libro
d'artista) edito da Colophon Arte nel 2012 dal titolo "The Life And
Death Of Julius Caesar" contenente due incisioni di Enrico Castellani
tirate in 50 esemplari delle dimensioni di 50x35. Il libro è esaurito presso
l'editore. Quale è a suo parere il valore dell'opera? Grazie mille. Considerando che le
estroflessioni multiple di piccola dimensione, storiche, anni 70 - 90,
vengono attualmente aggiudicate in asta tra i 500 e i 1000 Euri, considerando
che il libro è del 2012 e le estroflessioni sono minuscole, credo che il
valore di vendita pubblica non possa superare gli 800 - 1000 Euri. Grazie
delle informazioni. Per
quanto riguarda i prezzi dei mercanti, non avevo dubbi che avessero molto
fantasia. Riproduzioni di opere di
Picasso definite litografie originali Buongiorno, ho ricevuto in eredità queste due
litografie di Pablo Picasso, di cui allego dettagli e foto. Sarei interessato alla vendita
e vorrei sapere se fossero di vostro interesse e che valutazione dare. Grazie mille LITOGRAFIA "FIGUERES" Edizione limitata - 250 copie Provenienza: collezione privata
Nizza, Francia Dimensioni: 28,2 x 38,2 cm LITOGRAFIA "TORROS" Edizione limitata - 250 copie Provenienza: collezione privata
Oxnard, California Dimensioni: 39,5 x 49,5 cm
(litografia) - collocata all'interno di una cornice nera con passe-partout da
73 x 63 cm Entrambe firmate e numerate in
basso a sinistra e corredate da certificati che ne attestano la piena
autenticità. Come
chiaramente desumibile dai dati riportati nei certificati allegati alle due
opere non si tratta di litografie originali di Pablo Picasso, ma di
riproduzioni postume eseguite in tiratura limitata con tecnica foto
litografica di opere di Pablo Picasso: nei fatti sono dei manifesti/posters
stampati in offset in tiratura limitata. Il valore di mercato è quello dei
manifesti/posters incorniciati. Il
mercato è pieno di queste riproduzioni, non solo di Picasso, ma di tutti i
grandi maestri, dove mercanti con pochi scrupoli giocano con il termine
litografia, originale, tiratura limitata, distruzione delle matrici vendendo
dei manifesti/posters. In questo caso almeno è stata dichiarata la data di
esecuzione della stampa, 1990 in un caso e 2008-2009 nell'altro, quando
ricordo che Picasso è morto nel 1973. Acquatinta Afro Buonasera
Dott. Peruzzi, sono un
giovane collezionista di grafica di 30 anni. Ho iniziato fin dall'adolescenza
a comprare opere grafiche per continuare la collezione di mio nonno. Recentemente
mi hanno proposto una acquatinta di Afro ma ho qualche esitazione. Nonostante
abbia tutte le caratteristiche indicate nel catalogo generale (formato,
numerazione, tipo di carta e filigrana), non presenta il timbro a secco dello
stampatore 2RC. Puó
trattarsi di una dimenticanza? Secondo
lei come mi dovrei comportare? Afro mi
piace molto come artista e non ho ancora nulla di lui. Io sono a
conoscenza di una sola opera di Afro edita dalla 2RC in cui metà
dell'edizione manca del timbro a secco: si tratta di Isola di
Cleopatra, ultima opera di Afro che vide la morte del Maestro durante la sua
edizione che trovò metà di essa firmata ancora a casa di Afro e su cui 2RC
non appose il timbro a secco. Tale circostanza è certificata dall' Archivio
Afro. Fossi al suo
posto eviterei l'acquisto, non fosse altro che per la difficoltà che avrebbe
poi in caso volesse rivenderla. Grossolano
falso di Alighiero Boetti Buongiorno Dr. Vittorio
Peruzzi, mi sono innamorato di questo
pezzo che mi è stato presentato come un’opera di Alighiero Boetti chiamata
“Buchstabentafel” 1980/86. Solo ad un esame attento e
ravvicinato mi sono accorto che il solo passe-partout è firmato e numerato
1/16 mentre l’acquerello è attaccato al retro dello stesso. La
provenienza è austriaca e mi è stato garantito più volte che il vecchio
proprietario dell’opera, un grande collezionista di grafica moderna
internazionale, lo teneva con sé da svariati anni nella libreria
antiquaria che adesso è chiusa dopo la sua morte. La ringrazio per il suo parere. Grazie e buona giornata. Boetti non ha mai realizzato opere
simili e la firma non è sua (Boetti ha sempre firmato in corsivo e mai in
stampatello). La tecnica poi non può essere un
acquarello (che senso avrebbe mettere un passe-partout con una numerazione
progressiva ad un'opera unica). Probabilmente si tratta di una stampa, ma
certamente non di Alighiero Boetti. Su ebay http://www.ebay.pl/itm/Alighiero-Boletti-Ital-Buchstabentafel-AQ-Papier-sign-guter-Zust-um-1980-86-/371552999529?hash=item568248d869:g:rbUAAOSwe7BWvghg
stanno vendendo quest'opera smaccatamente falsa nell'attribuzione. Interventi
manuali di Fontana sulle edizioni Gent.Le Dott. Peruzzi, Gli strappi i tagli sulle opere seriali
di Fontana sono parte del loro processo realizzativo. Che siano stati
eseguiti direttamente da Fontana o dallo stampatore non fa alcuna differenza. Non ho informazioni, ma non credo
proprio che Fontana, dopo aver eseguito gli interventi sull'esemplare bonne à
tirer, passasse le sue giornate a fare strappi e tagli sui fogli
dell'edizione. Emilio
Vedova - Immagine del tempo Egregio dottor Peruzzi Anzitutto le
consiglio vivamente di sostituire al più presto la cornice perchè l'attuale
lascia passare la sporcizia, i parassiti e l'umidità. I fogli del
ciclo "Immagine del tempo" tirato nel 1959 in 40 esemplari hanno
una dimensione di 47,5 x 64,5 cm. Lei invece misura 42 x 58,5. Io credo che
la spiegazione, osservando l'attuale cornice del foglio che avrebbe dovuto
lasciar rovinare in maniera palese tutto il contorno del foglio e che,
invece, appare perfetto, sia che il foglio sia stato rifilato per eliminare
la parte ammalorata che probabilmente, se era stato incorniciato nel medesimo
modo, si evidenziava. Il valore di
mercato già scarso, in questo momento, di queste litografie di Vedova crolla
in maniera sostanziale in caso di rifilature. L.
Fontana E-2 Gent.Le
Dott. Peruzzi, Da quanto si
può giudicare dalla immagine fotografica, l'impressione è che l'opera sia
"buona". Il fatto che
il catalogo delle opere seriali di Fontana di Camillo Rigo e Harry Ruhé,
l'unico esistente, non riporti la tiratura delle prove in numeri romani, e
che tale tiratura altrettanto non risulti alla Fondazione, è però un fatto
importante che sconsiglia, a mio avviso, l'acquisto da parte di un
collezionista in quanto, all'atto di una eventuale futura cessione dell'opera,
questo elemento peserebbe molto negativamente. Per
valutazione Litografia Afro, Sottobosco, numerata e firmata Gentile dottor Peruzzi Le scrivo da Roma. Sono in
possesso di una litografia firmata Afro, numerata, 55/90 che da una sommaria
analisi dovrebbe intitolarsi Sottobosco del 1959. La stessa identica che ho
trovato dopo una certa ricerca nel suo sito. Avendo constatato la sua perizia
in materia e disponibilità, mi chiedevo se fosse possibile inviargliene una
qualche immagine per avere intanto una sommaria indicazione in merito. Il
pezzo risale agli anni 60, con cornice d’epoca e alquanto ben conservato. Lo
posseggo da diverso tempo e mai prima mi ero deciso a farlo valutare. L’ho
smontata e ho potuto constatare la strana carta, mi pare in tre/quattro
colori. Poi, ultimamente, grazie al consiglio di un amico appassionato, mi
son detto perché no! come potrei procedere nel caso lei fosse interessato a
visionarlo? Un cordiale saluto. Se le
condizioni di conservazione del foglio sono buone (assenza di macchie,
fioriture, spiegazzamenti, impronte di nastro adesivo, incollaggi), l'attuale
possibile prezzo di aggiudicazione in vendita pubblica si colloca in un
intervallo tra i 1.000 e i 1.800 Euro, diritti d'asta esclusi. Galera Gentile Dott.Peruzzi, Le invio un pò di immagini di
un soggetto a Lei ben noto e che amo particolarmente. L'esemplare che mi è stato
offerto presenta però parecchi piccoli puntini di foxing lungo il margine
frontale del foglio ( poco visibili nelle foto). Il retro, a parte
l'ondulazione tipica delle incisioni, è perfetto. Mi chiedevo se il foglio, nelle
condizioni in cui si trova, valga la pena dell'acquisto, anche nella
prospettiva conservativa futura... Cordialmente. Galera è una
splendida acquaforte acquatinta di Afro e l'esemplare di cui mi invia l'immagine
mi sembra molto ben conservato, considerando che è stato stampato nel 1974.
Gli inevitabili difetti minori indotti dal tempo non compromettono il valore
dell'opera. Informazioni
su multiplo di Jannis Kounellis Buonasera, Senza titolo
1977-1987 Serigrafia
in B/N su cartoncino compensato bianco da cartotecnica con una cartolina a 2
battute di colore assemblata mediante fermaglio. Cm 68x91 firmata e
numerata dall'artista sul fronte. Edizione in
100 esemplari ed alcune P.A Opera
facente parte della cartella "Contrappunti - 7 notazioni visive di
Accardi, Boetti, Buren, Kounellis, LeWitt, Paolini e Pistoletto" edita
da A.E.I.O.U Edizioni d'arte (Roma) a cura di Bruno Corà , stamperia Multiplo
Serigrafico di Città di Castello. Aldo
Spoldi Salve, come posso fare per avere una
stima delle serigrafie su pannelli di Aldo Spoldi ? Mi mandi le immagini, il titolo,
dimensioni, anno di edizione, editore. Ecco le foto credo si tratti di
Sell Brother's di Aldo Spoldi, 1988, 135 x 200 cm circa, Serigrafia su
carta, in n. 7 pannelli. Cordialità. Aldo Spoldi ha un mercato estremamente ristretto, ancor di più
nell'opera seriale dove le vendite pubbliche degli ultimi anni si contano
sulle dita di una mano e i valori di aggiudicazione sono ridicoli (anche se mai sono sono
state bandite opere seriali della qualità di "Sell Brother's" o
della consorella "I giochi di Shakespeare" ambedue edite da
Marconi). L'unica
aggiudicazione che può aiutare nella valutazione è la seguente opera unica: Lotto numero
239 Maestro
Pulce (1981) Pittura ,
Tempera/carta , 195 cm x 205.0 cm, in 10 pannelli Stima:
3.300 € - 3.600 € Prezzo di
aggiudicazione: 3.000 € Il Ponte
Casa D'aste Srl, Milano ITALIA,
16/12/2014 Io direi che
l'opera seriale Sell Brother's potrebbe essere proposta alla vendita
pubblica, purché in perfette condizioni di conservazione, a 900 euro. Libri
d'artista Gradirei conoscere la sua
opinione circa i libri d'autore che riportano allegate o all'interno
litografie firmate e numerate dall'autore. Queste litografie hanno un
reale valore artistico o possono essere considerate piacevoli riproduzioni ?
Credo inoltre che gli specialisti del settore tendano a vendere singolarmente
le litografie contenute nel libro per incrementare i profitti o per aumentare
le possibilità' di vendita.Grazie per una sua risposta. Cordialità'. Per i libri
d'artista la casistica è varia: ci sono quelli in cui le grafiche contenute
fanno effettivamente parte dell'opera costituendone un corpus unico
essenziale ed inscindibile per la costruzione del significato dell'opera (ed
il dividerle dal libro costituisce uno sfregio dell'opera ed una
inaccettabile mutilazione) ed altri in cui fin dall'origine l'accoppiamento
libro con opere grafiche è una banale (e spesso volgare) operazione
mercantile volta solo ad incrementare le vendite dell'opera, semplicemente
accostando due nomi famosi, includendo una grafica che nulla ha a che vedere
con il testo del libro. Per meglio
chiarirmi le porto un esempio per ciascuno dei due casi con due libri
d'artista che fanno parte della mia Collezione e che possono ben
rappresentare i due limiti estremi della casistica: "Das
Reich" libro d'artista con testo di H. Heibenbuttel e 10 serigrafie di
V. Adami, Maeght (Parigi) 1974 - 150 + 25 (hdc) + 450 + 10 esemplari numerati
e firmati, in cui le grafiche illustrano splendidamente la genesi storica del
Terzo Reich; |